Saigon o Ho Chi Minh? – Vietnam – Curiosità

La città più grande, trafficata e caotica del Vietnam si trova nel sud del Paese e si chiama Saigon… no scusa si chiama Ho Chi Minh!!
Partiamo bene…Saigon o Ho Chi Minh??
In realtà i vietnamiti usano entrambi i nomi per indicarla e questo può creare qualche confusione, soprattutto all’inizio.
In quest post proviamo a raccontare qualche aneddoto su questa città folle e affascinante allo stesso tempo.

SAIGON O HO CHI MINH? – LA CAPITALE DEL VIETNAM

Partiamo con il dire che, al di là di tutte le aspettative (soprattutto quelle di Angela che ne era proprio convinta!), la capitale del Vietnam non è né Saigon né Ho Chi Minh!
La capitale è la nordica Hanoi, che è talmente bella che se lo merita proprio. (SCOPRI 5 COSE DA NON PERDERE AD HANOI)
Saigon è stata la capitale del Vietnam del Sud solo fino al 1975 quando la fine della guerra ha segnato l’unificazione del Paese.

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SAIGON O HO CHI MINH? – QUALE È IL NOME GIUSTO?

Ufficialmente il nome sarebbe solo uno, ma nella vita quotidiana la metà dei vietnamiti la chiama con il vecchio nome “Saigon”, l’altra metà con quello attuale “Ho Chi Minh”.
Ad aggiungere confusione ci sono anche altri elementi.
L’aeroporto ha la sigla SGN, molte fermate degli autobus hanno l’indicazione Saigon e il fiume che attraversa la città si chiama “Sai gon river”
Tutti i cartelli stradali o pubblicitari però riportano la scritta Ho Chi Minh City e sui documenti ufficiali si legge solo il nome attuale.
Nonostante il cambio sia stato fatto nel 1976, più di 40 anni fa, il doppio nome rimane sempre attuale.
A noi è sembrato che, in generale, i vietnamiti preferissero chiamarla Saigon, forse perché è più corto e semplice!

SAIGON O HO CHI MINH? – PERCHÉ È STATO CAMBIATO IL NOME?

Le ragioni sono legate alla, purtroppo, famosa Guerra del Vietnam che ha visto scontrarsi il nord comunista appoggiato da Russia e Cina, contro il sud sostenuto dagli USA.
Per celebrare la vittoria del nord, al termine della guerra si è deciso di dare alla città più grande del Vietnam il nome del leader che aveva ispirato e guidato l’unificazione del Paese: Ho Chi Minh.
Il vero nome in realtà era Nguyễn Sinh Cung, ma per fortuna i vietnamiti hanno scelto di usare lo pseudonimo… vi immaginate quanto sarebbe stato complicato usare l’altro??

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SAIGON O HO CHI MINH? – LA FILOSOFIA DELLA CITTÀ

Slogan della città è “son voi“, vivere in fretta.
Lo si vede nei motorini che sfrecciano tra le strade della città.
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Si vede ai banchetti di cibo, dove le persone prendono il pasto take away e corrono via.
Lo si vede persino al night market di Ben Thanh. Provate ad andarci 10 minuti prima dell’apertura. Noi abbiamo rischiato di venire travolti dalle centinaia di banchetti su due ruote, ombrelloni, pentoloni, persone che correvano a destra e sinistra per preparare tutto… un vero caos!

L’unico luogo dove tutta questa frenesia proprio non si vede è nei parchi sulle rive del fiume. Qui la gente si ferma, fa esercizi di ginnastica usando gli attrezzi da palestra sparsi nei parchi o si siede a bere un caffè vietnamita mentre osserva il marrone fiume scorrere.

SAIGON O HO CHI MINH? – COSA VEDERE DI CURIOSO
Ho Chi Minh è una città davvero strana. A primo impatto può sembrare non ci sia molto da vedere, soprattutto rispetto ad Hanoi.
Facendo una ricerca su internet delle attrazioni da non perdere  ci siamo accorti che alcune sembrano francesi, altre cinesi e altre ancora vietnamite.
Un bel mix in questa città invasa dai motorini!
Sicuramente legati alla storia vietnamita gli edifici imperdibili sono il Palazzo della Riunificazione e il Museo della Guerra.
La parte francese è ben rappresentata dalla chiesa di Notre Dame, dal palazzo dell’ Opera e da quello delle Poste.
Tra le stoffe colorate, il mercato caotico e i templi con gli incensi giganti a forma di cono ci si sente davvero in Cina nel quartiere di Cho Lon.

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SAIGON O HO CHI MINH? – IL NOSTRO RACCONTO

20 ANNI IN MENO E AVREMMO PIANTO
Bus nr. 1 Direzione Chợ Lớn, la China Town più grande del Vietnam.
Viaggio di 20 minuti, ma con l’aria condizionata sembrano troppo pochi.
Appena scesi dal bus, banchetti di frutta e verdura riempiono il marciapiede.
“Guarda ci sono le pesche!!! E anche il Jackfruit, buonooooo!”

La frase più utile che abbiamo imparato in questi due mesi in Vietnam è “Bao nhiêu?” (quanto costa?) Peccato che poi non sappiamo i numeri e i vietnamiti non usano le dita per indicare.
Vabbè tanto stavamo solo curiosando.

Poi arriviamo nel cuore del mercato.
20 anni in meno e avremmo pianto dalla gioia per la quantità di bambole rosa, palloni, giocattoli e calzini, valanghe di calzini… (forse per quelli non avremmo pianto!)

È ora di vedere qualcosa nel quartiere, quindi ci incamminiamo tra le viette caotiche e colorate.
Un topo ci attraversa la strada.
Un bambino in bicicletta decide di seguirci ma quando proviamo a parlargli in inglese si intimidisce e corre via.
Ecco il gelataio sul suo motorino con una campanella in una mano e un cono nell’altra.
Tra negozi di tessuti troviamo una chiesa gialla, un tempio tagliato a metà da una strada e un tempio cinese con gli incensi a cono che pendono dal soffitto.
Che posto assurdo! Sarà reale?
“Non sarà che tutto sto incenso ci ha dato alla testa?”
“O magari è la fame..”

E così iniziamo la ricerca di un posto dove mangiare.
Questa è la sfida quotidiana più difficile.

Più stressante di 2 ore passate a parlare tramite Google Translate.
Molto più stancante di 10 ore su un autobus. Più spossante dell’umidità all’98% che c’è a Ho Chi Minh…. TROVARE DOVE MANGIARE!
Districarsi tra anatre arancioni, pentoloni con brodaglia giallognola e noodles verdi non è semplice,

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E così appena vediamo un tavolo fuori da un negozio con delle signore che mangiano piatti davvero invitanti, ci lanciamo a chiedere “Dove l’avete preso??”
Scoppiano a ridere (non un buon segno).
“È homemade” (segno ancora peggiore)
Vabbè riprendiamo la ricerca.
Mentre ci incamminiamo le sentiamo urlare “Tornate! Mangiate con noi!”

Davvero???

Stanno offrendo il loro pranzo a degli sconosciuti che passavano di lì per caso?

Con sentimenti a metà tra l’imbarazzo e la commozione…accettiamo!
Ci sediamo sulle seggioline di plastica mentre loro continuano indaffarate a servire i clienti del negozio.
In pochi minuti ci mettono tra le mani un piatto di verdure, tofu, tortini di riso… UNA DELLE COSE PIÙ BUONE MAI MANGIATE!
Saranno stati gli “ingredienti segreti” a rendere quel cibo così buono: la generosità, l’ospitalità e la gioia di donare senza avere nulla in cambio.

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