Workaway: la guida completa

Viaggiare abbattendo i costi di vitto e alloggio è sicuramente il sogno di molti. Workaway è proprio la piattaforma che permette di risparmiare su queste due voci di spesa.
Il funzionamento è piuttosto semplice, ma ci sono alcuni trucchetti che possono aiutare a migliorarne l’esperienza.
Nel nostro Viaggio a tempo indeterminato, stiamo usando questa forma di “economia di scambio” (o Sharing Economy) soprattutto nei Paesi dove il costo medio della vita è un po’ più alto.
In questo articolo, abbiamo raccolto alcune informazioni utili su Workaway basate sulla nostra esperienza diretta.
Sappiamo che questo non è l’unico portale disponibile per lavorare in cambio di vitto e alloggio, ma è il solo che finora abbiamo testato direttamente e su cui ci sentiamo piuttosto ferrati.

Ecco quindi la guida completa all’uso di Workaway e il racconto della nostra esperienza diretta!

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Workaway: Cosa è?

Workaway è una piattaforma che mette in contatto i viaggiatori o chi vuole fare un’esperienza fuori casa, con strutture come ostelli, hotel, fattorie, negozi o semplicemente famiglie. Permette di viaggiare quasi gratis perché in cambio di qualche ora di lavoro si ottengono vitto, alloggio e in alcuni casi anche un piccolo “rimborso spese”.

Alla base c’è una sorta di baratto 2.0 in cui non ci si scambiano oggetti ma esperienze e conoscenze. Chi viene ospitato mette a disposizione le sue competenze e il suo tempo, l'”host”, cioè chi ospita, offre in cambio un letto e spesso del cibo.

Workaway: Come funziona e quanto costa?

Il funzionamento è piuttosto semplice. Ecco tutti i passaggi da fare:

  • Per iniziare è sufficiente aprire il sito web www.workaway.info e cliccare su “Register” nella colonna in alto a destra. Nel menù a tendina selezionare “Sign up Workawayers”.
  • A questo punto è necessario scegliere se registrarsi come coppia o come singolo. Quello che varia è ovviamente il costo, ma la durata dell’iscrizione è sempre di un anno. Per il profilo singolo si pagano 42$ (circa 37€) per quello di coppia 54$ (circa 48€). Possono sembrare tanti, soprattutto perché in questo post stiamo parlando di modi per viaggiare gratis, ma credeteci che basterà fare anche un solo giorno di esperienza di Workaway per aver già ripagato l’intera quota. Cosa da non sottovalutare è che l’iscrizione è una sola e vale in tutti i Paesi del mondo.
  • Dopo essersi registrati e aver effettuato il pagamento, è possibile creare il proprio profilo. Questa è una fase molto delicata a cui secondo noi va prestata particolare attenzione. Non diciamo che è come creare un CV per un colloquio di lavoro, ma quasi! Si deve mettere una foto, o nel caso del profilo di coppia due, descrivere le proprie passioni, le proprie competenze, lo scopo del proprio viaggio e chi più ne ha più ne metta. Insomma, è importante vendersi bene! Nel nostro profilo, ad esempio, noi descriviamo le competenze che abbiamo acquisito nei nostri lavori precedenti da receptionist, impiegati, camerieri ecc… ma anche tutte le skill che abbiamo appreso durante il viaggio e le nostre passioni, come il cibo!
  • A questo punto si può iniziare la ricerca dell’host più adatto, nella sezione “Host list” in alto a destra. Si deve inserire il Paese in cui si viaggerà (ma si può anche scegliere di fare una ricerca in tutto il mondo) e alcuni filtri come il numero di partecipanti, le date, quale esperienza si preferisce fare… Appariranno dei veri e propri annunci con tutti i dettagli. Le descrizioni sono generalmente molto chiare e specifiche. Viene indicato il tipo di aiuto richiesto, le ore, cosa viene offerto in cambio, la permanenza minima e tante altre informazioni. E’ importante leggere con attenzione tutto, soprattutto le recensioni, per farsi un’idea dell’esperienza e capire se può o meno fare al caso proprio.
  • Una volta individuate le esperienza che si desiderano fare, è necessario inviare un messaggio. Anche in questo caso è importante fare attenzione alle parole che si usano per mettersi in contatto. Gli host ricevono ogni giorno moltissime richieste quindi la chiave del successo è sicuramente distinguersi con un messaggio originale e personalizzato. Fare copia e incolla va bene, ma magari può essere utile aggiungere qualche riferimento specifico all’esperienza.
  • A questo punto si deve solo attendere una risposta.

Workaway: Consigli utili

Il consiglio più utile che ci sentiamo di dare a chi voglia utilizzare Workaway è di leggere bene, anzi benissimo, la descrizione dell’esperienza. E’ importante capire cosa l’host si aspetta in termini di tempo e di competenze richieste e vedere se è commisurato a quanto viene offerto. E’ importante ricordarsi che non si tratta di lavoro o sfruttamento gratuito, ma di un’esperienza che deve essere positiva per tutti. Noi, ad esempio, facciamo molta attenzione alle recensioni per farci già un’idea di come potrebbe essere. Se, ad esempio, precedenti workawayers si lamentano dell’eccessivo carico di lavoro o di condizioni poco chiare, tendiamo a scartare l’annuncio.

Altro consiglio che ci sentiamo di dare è di contattare con largo anticipo le strutture perché le richieste, soprattutto in particolari periodi dell’anno, possono essere molte. E’ importante, poi, scrivere a più host contemporaneamente perché non sempre si riceve una risposta e molto volte arriva un “No, thank you” che può mandare all’aria tutti i propri piani.

Workaway: Info utili da sapere

E’ importante fare attenzione al visto che alcuni Stati richiedono anche per esperienze di “volontariato” come Workaway. In Giappone, ad esempio, la maggior parte degli host non accettano persone che non abbiano un Working/Holiday Visa.

Workaway: Pro e contro in base alla nostra esperienza

Sicuramente il più grande pro di Workaway è quello di consentire a chi viaggia, soprattutto per lunghi periodi, di risparmiare sui costi di vitto e alloggio. Questo è molto importante in particolare in Paesi dove il costo medio di vita è molto più alto.
Mentre scriviamo questo articolo, ad esempio, ci troviamo a Taiwan e qui i costi per un letto in ostello si aggirano attorno ai 14€ a notte. (Scopri qui dove ci troviamo ora). Per noi che viaggiamo con un budget di 10€ a testa al giorno si tratta di una spesa davvero molto alta che grazie a Workaway riusciamo ad abbattere. Nel mese che passeremo su questa isola, faremo le pulizie in due ostelli in cambio di alloggio e un pasto. Gli altri giorni, invece, ci affideremo a Couchsurfing e all’ospitalità dei fantastici taiwanesi.

Per quanto riguarda i contro, invece, secondo noi l’unico a cui si deve fare attenzione è che spesso gli host non rispettano lo “spirito” di Workaway che non nasce con l’intenzione di sfruttare gratuitamente della manodopera. Alla base ci deve essere un’esperienza che sia gratificante e utile per entrambe le parti. Uno scambio equo in cui un letto o un pasto vengono ripagati con qualche ora del proprio tempo.

In generale, comunque, ci sentiamo di consigliare vivamente Workaway come esperienza da fare in viaggio. Noi, ad esempio, abbiamo conosciuto persone fantastiche, visto dall’interno cosa significhi gestire un ostello, imparato a rifare i letti in tempi da record e, non ultimo, risparmiato moltissimo!

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Un commento

  1. Sim

    Guida interessante! Sempre tanti complimenti per le informazioni che ci regalate.
    Avrei una domanda per voi.
    Siamo una coppia intenzionata a fare un anno (minimo) di esperienza all’estero per imparare meglio la lingua inglese e metterci un po’ alla prova. Come meta data la nostra età abbiamo pensato ad un working holiday Visa in Australia. Dal momento che non siamo ferratissimi con l’inglese secondo voi potrebbe essere una buona soluzione fare come prima esperienza lì una di workaway? In modo tale da riuscire nei primi tempi a spratichirci con la lingua, abbattere un po’ i costi della vita etc? Avreste consigli in merito?

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